Borragine comune
La borragine è una pianta annuale, alta sino a 60 cm, ricoperta da una fitta peluria biancastra e ispida. Il fusto è eretto, cilindrico, ramificato nella parte apicale. Le foglie sono alterne: le basali lungamente picciolate e di forma ovale, mentre le cauline di dimensioni ridotte, sessili e con forma lanceolata. I fiori, dal caratteristico colore azzurro, sono riuniti in un'ampia infiorescenza con peduncoli rossicci. La fioritura è osservabile dal mese di aprile e si protrae per tutta l'estate. I fiori, di colore azzurro vivo, sono riuniti
NOME LATINO
Borago officinalis L.
FAMIGLIA
Boraginaceae
ALTRO NOME
Borragine comune
NOME PATOIS
Boràche (Valgrisenche), boratse (Étroubles), borâ'è (Saint-Marcel), borace (Chambave), bourah (Donnas), bòrasch (Gressoney), d'burraschu (Issime), bourahc (Fontainemore).
ETIMOLOGIA
Borago parrebbe derivare dall'alterazione della parola latina corago, cor (cuore) e ago (io porto) in relazione all'effetto tonico della pianta sulla circolazione sanguina. Secondo altri autori il nome del genere deriverebbe, invece, dal latino burra, ovvero lana, in riferimento alla sua fitta pubescenza. L'epiteto specifico officinalis riguarda invece le proprietà medicinali della pianta.
DIFFUSIONE
La borragine è coltivata sin dall'antichità, come pianta alimentare, negli orti e nei giardini: naturalizzata, cresce spontanea negli incolti, ai margini dei campi, negli ambienti ruderali, dalle quote più basse sino ad oltre 800 m.
PARTI UTILIZZATE
Fiori e sommità fiorite, semi
ATTIVITA PRINCIPALI
Diaforetica, diuretica ed emolliente
IMPIEGO TERAPEUTICO
Depurativo; affezioni bronchiali benigne
PREPARAZIONI
- Infuso
- Decotto
- Vino
USI TRADIZIONALI IN VALLE D'AOSTA
La tisana di fiori di borragine, cotti preferibilmente nel latte, era utilizzata nei casi di morbillo come depurativo per provocare l'eruzione.
La tisana di foglie invece, era utilizzata come diuretica ed antireumatica.
COLTIVAZIONE
Nei giardini di montagna una parte dell'orto è quasi sempre riservata alla coltivazione della borragine. Questa pianta, molto rustica, predilige suoli sciolti, ricchi di sostanza organica, tuttavia ben si adatta a tutte le condizioni ambientali. La semina può essere effettuata in settembre-ottobre, oppure nel periodo primaverile. Se la pianta è già presente nell'orto, normalmente, non è necessario effettuare una nuova semina: i semi disseminati l'anno precedente germineranno e daranno origine a nuove piante.